Gate360 Pillole di fitness dal futuro

LA RACCOLTA PUBBLICITARIA - Il mondo Fitness & Wellness (2/7)

04/12/2023

Come possono sfruttare questa opportunità gli odierni fitness club, centri benessere e centri sportivi? Se si escludono le palestre nate negli scantinati nei pionieristici anni Ottanta e i moderni centri specializzati e di piccole dimensioni - noti come studi e ora anche come boutique - mediamente oggi i club hanno tanto spazio e tanti "contatti" (soci o clienti) che rimangono "esposti" a una comunicazione per molto tempo. Spazi, numero di contatti, frequenza, qualità del contatto e profilazione sono i parametri che le aziende, i centri media e le agenzie utilizzano nel business della pubblicità. Allora perché non monetizzarli anche nel nostro settore?

C'è già chi lo fa, ma spesso in modo occasionale. In genere sono le associazioni sportive che organizzano eventi o partecipano a campionati che sfruttano questa opportunità. La loro raccolta pubblicitaria è spesso frutto di conoscenze dirette, fortuna o attività sporadiche e rarefatte nel tempo.
Facciamo ora un passo indietro ponendoci una domanda molto semplice: perché un'azienda dovrebbe darci dei soldi? Le risposte sono diverse e di seguito ne propongo alcune:
• passione per uno sport (centri sportivi);
• visibilità — dunque notorietà in una specifica zona geografica nei confronti di appassionati o praticanti di una precisa attività;
• immagine;
• posizionanmento del brand in modo differente;
• sgravi fiscali;
• reperimento di contatti altamente profilati/targettizzati;
• grande esposizione (temporale e in termini di pressione pubblicitaria) a una comunicazione specifica.

E quali sono gli spazi vendibili? La risposta è facile: tutti, ovvero reception, ingresso, sala cardio-isotonica, spa, sale corsi, piscina, area umida, campi da gioco e palazzetti e persino gli spazi esterni. Ci si può davvero sbizzarrire.

Una palestra è concettualmente "uguale" a un supermercato: occupa uno spazio, ha pareti e strutture espositive, un orario di apertura e tanti clienti che la visitano con assiduità. Lasciando da parte gli aspetti normativi e fiscali, entriamo maggiormente nel dettaglio di questa interessante opportunità, partendo dall'assunto che lo spazio ha un costo, in termini di capitale impiegato per realizzarlo e farlo funzionare o di affitto.

E quali sono i media, ovvero i veicoli/supporti che possono essere brandizzati e venduti e quali gli altri elementi potenzialmente interessanti in un rapporto B2C? L'elenco è lungo e ne propongo uno non esaustivo per fornirvi spunti utili, con la consapevolezza che ogni struttura è adatta per alcuni e non per altri:
- vetrinette,
- manifesti interni,
- striscioni esterni,
- armadietti degli spogliatoi,
- espositori,
- cartoline,
- totem,
- gonfaloni,
- divise,
- tessere,
- gadget e merchandising,
- sito web,
- newsletter,
- liste di mail,
- liste di nominativi con relativi indirizzi,
- social e post sui social,
- cd musicali personalizzati,
- playlist per l'allenamento in formato mp3,
-schermi interni,
- schede (l'allenamento, vetrofanie, borse, locandine, book, beni di consurno, erogatori/listino distributori automatici),
- spazi espositivi (per mostre, concessionarie di auto o abbigliamento, etc.),
- punti vendita riservati ad aziende esterne,
- camnpagne pubblicitarie esterne (affissioni o spot radiofonici),
- spazi/eventi per test di materiali o alimentari,
- tovagliette area ristoro,
- libretti eventi,
- materiali istituzionali...
e molto altro ancora.

... fino ad oggi

Pillole storiche ...

LA RACCOLTA PUBBLICITARIA - Il Vostro Club come una GDO (1/7)

18/08/2023

I fitness-wellness club, così come i centri sportivi e le piscine, possono beneficiare di entrate aggiuntive generate da un'opportunità tanto discussa quanto poco sfruttata in Italia: la raccolta pubblicitaria. Il nostro mercato, come noto, è estremamente frammentato: conta pochissimi gruppi, e nemmeno tanto grandi, e una miriade di singole strutture gestite nel modo più vario. Probabilmente molti operatori non raggiungono una massa critica tale da giustificare la strutturazione di un'attività organizzata come la vendita di spazi pubblicitari/promozionali. Attività che, ammettiamolo, non appartiene più di tanto alla nostra cultura.

Fatto sta che i proventi generati da quella che genericamente possiamo definire "raccolta pubblicitaria" sono ancora marginali rispetto a quelli registrati in altri paesi e in altri settori. Gli statunitensi da sempre, sono abituati a dare un valore alle cose e a venderle. Le loro squadre, in diverse discipline sportive, sono aziende che sfruttano ogni occasione, e ogni spazio, per vendere pubblicità a caro prezzo. E questo vale anche nel settore del fitness club d'Oltreoceano nel quale, non a caso, si sono affermati marchi forti e personaggi leggendari come Gold's Gum, Jane Fonda e Arnold Schwarzenegger, scolpiti nella mente di milioni di consumatori.

In settori che per certi versi sono simili a quello del fitness, anche se più evoluti e complessi come quello della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), esistono indici e parametri di resa e lo spazio viene gestito e venduto di continuo.

Una palestra è concettualmente "uguale" a un supermercato: occupa uno spazio, ha pareti e strutture espositive, un orario di apertura e tanti clienti che la visitano con assiduità. Lasciando da parte gli aspetti normativi e fiscali, entriamo maggiormente nel dettaglio di questa interessante opportunità, partendo dall'assunto che lo spazio ha un costo, in termini di capitale impiegato per realizzarlo e farlo funzionare o di affitto.

E il solo fatto che costituisce un costo fornisce una buona ragione per imparare a venderlo in modo da accorciare il più possibile i tempi del suo ammortamento. Nei bilanci della GDO, lo spazio ha un costo reale o figurativo, una resa (fatturati o incassi in rapporto alla superficie occupata) e dei parametri di efficienza che permettono la comparazione tra superfici analoghe e definiscono la sostenibilità economica di un punto vendita. Ed è venduto al pari della merce: i fornitori pagano per posizionare i propri prodotti negli spazi di maggior qualità, che in genere sono: il piano terra; lo scaffale posto all'altezza degli occhi; pall-box; stand con promoter; espositori da banco; avancasse; testate delle gondole, soprattutto negli ipermercati; corner; vetrine (1'8% del fatturato di Rinascente Duomo, ad esempio, un po' di tempo fa era generato dalla vendita delle vetrine esposte su Corso Vittorio Emanuele).

Alle aziende che riforniscono la GDO interessano gli spazi più visibili perché aumentano le vendite dei propri prodotti e la notorietà del proprio marchio. Per ottenerli, sostengono un costo sotto forma di sconti sulla merce fornita o di contributi versati a fine anno. Non a caso ogni catena della GDO si avvale di acquisitori professionisti che si occupano, oltre che delle trattative per acquistare le merci, di questa attività, che in molti casi rientra nell'MBO (il sistema di incentivazione management by obectievs).

LA RACCOLTA PUBBLICITARIA - Premessa (0/7)

07/06/2023

Fitness-wellness club, centri sportivi e piscine possono ottenere introiti addizionali dalla vendita di spazi pubblicitari e promozionali all'interno delle proprie strutture.

Un'attività più complessa e impegnativa di quanto si possa immaginare, la cui attuazione merita attente valutazioni preventive e scelte ponderate.

MARKETING DELLA SORPRESA - Generatori di sorpresa: alcune idee di marketing (6/6)

26 apr 2023

Concludiamo questo articolo con una frase il cui autore è ignoto: abbiamo tutti bisogno di una dose quotidiana di meraviglia.  

Alcuni sostengono che le iniziative di marketing con la sorpresa siano riconducibili al Guerrilla Marketing.

Sicuramente si tratta di marketing NON convenzionale.

La sfida per chi opera nell'ambito del marketing è ideare azioni low-cost che generino un effetto sorpresa e il tanto agognato passaparola.

MARKETING DELLA SORPRESA - Generatori di sorpresa: alcune idee di marketing (5/6)

27 nov 2022

Sono diverse le azioni di marketing che prevedono la sorpresa che possono essere attuate anche nell'ambito del fitness e del wellness e dello sport. Di seguito propongo a titolo esemplificativo tre iniziative attuabili ma ovviamente gli addetti al marketing possono attingere alla propria fantasia per elaborarne altre.  

L'inaspettato: Una sorpresa genera l'effetto wow è attiva nel consumatore una valutazione positiva della struttura del club e di come gestito. Prendiamo spunto dall' ambient marketing in genere attuato utilizzando forme di arredo urbano non convenzionale che attirano l'attenzione dei distratti. In un fitness Club in un centro sportivo in una piscina e ad esempio molto facile trasformare le porte automatiche scorrevoli in qualcosa di memorabile e con i servizi igienici ci si può sbizzarrire ancora di più. Una toilette personalizzata è un ottimo generatore di wow, impiegabile come efficaci iniziativa di marketing a basso costo.

Il regalato: Ricevendo 1 maggio inatteso il consumatore percepisce il valore aggiunto e contiene rispetto al prezzo del servizio fruito ad esempio un biglietto di ingresso o un abbonamento. L'incentivo marketing, che utilizza strumenti motivazionali sia per indurre il consumatore ad acquistare sia per fidelizzarlo, è sicuramente Fonte d'ispirazione per il marketing della sorpresa. e raccolte punti proposte dai supermercati e l'omaggio di campioni di prodotti e propri clienti nell'ambito di iniziative attuate in co-marketing con aziende locali o nazionali, che possono prevedere la presenza di hostess dell'azienda partner all'interno del club per la distribuzione del omaggi in questione. Le possibilità in questo campo sono davvero tante.

L'attivatore dei sensi: Le sensazioni piacevoli ingaggiano stupiscono e fidelizzano. Il fatto che i centri commerciali utilizzino profumatori da ambiente e sottofondi musicali realizzati ad hoc non è di certo casuale. In una struttura dedicata al fitness al wellness e allo sport così come in un parco divertimenti, e ad esempio possibile attivare lo il fatto che lizzando banchi mobili che, allora della merenda, preparano crepes popcorn caramelle e dolciumi colorati. Nei punti ristoro oltre alla solita insalata con tonno e pomodorini e altre proposte salutari è possibile proporre ogni tanto e due piatti etnici ad esempio cibo messicano o due tipi di cous cous. Una sorpresa che clienti apprezzeranno sicuramente.

... Concludendo (6/6)

MARKETING DELLA SORPRESA - Fare marketing low budget (4/6)

05 ott 2022

Chi si occupa di marketing dovrebbe pensare a come creare sorprese raccontando il proprio brand nel minor spazio possibile.  

All'interno di un'università statunitense è stato condotto un esperimento così semplice da poter sembrare banale ma in realtà rivelatore di un dato da non sottovalutare.

È stato posizionato un centesimo di dollaro sulla fotocopiatrice usata dagli studenti e dal sondaggio effettuato dai ricercatori in prossimità della fotocopiatrice è emerso che coloro che avevano trovato la moneta avevano vissuto in quell'istante uno stato emotivo più positivo rispetto agli studenti che non avevano trovato il cent da raccogliere.

Il compito della sorpresa è far sì che il prodotto venga percepito dai nuovi clienti come attraente e alimenti la fidelizzazione di quelli già acquisiti.

I marketer in genere dedicano La maggior parte della loro energia creativa affinché il prodotto risulti attraente per i potenziali clienti dimenticando che è necessario che venga percepito come trendy anche dai clienti acquisiti, mantenendo in questo modo viva quella scintilla che alimenta la soddisfazione e la fedeltà che ne deriva.

Provate a regalare un mazzo di fiori al vostro partner In un giorno qualunque. Vi renderete conto che l'inaspettato genera l'effetto sorpresa e che la sorpresa consolida relazioni appassionate.

... Generatori di sorpresa: alcune idee di marketing (5/6)

MARKETING DELLA SORPRESA - Alcuni esempi di dissonanza cognitiva (3/6)

22 lug 2022

a. Dissonanza interna al prodotto: entro in un fitness Club è il desk della reception e moderno ben illuminato gradevole è gestito da personale ben formato e disponibile. Ho una sensazione positiva che genera un giudizio favorevole. Entro negli spogliatoi e scopro un ambiente degradato e maleodorante. Il giudizio positivo entra in dissonanza con la sensazione sgradevole e muta in negativo. Probabilmente non mi abbonerò a quella palestra.  

b. Una storia positiva: l'ingresso non mi colpisce esageratamente è molto tradizionale. Negli spogliatoi però trovo campioni di bagnoschiuma in regalo un tappeto antisdrucciolo per non appoggiare i piedi sul pavimento e decalcomanie sugli armadietti con frasi ad effetto divertenti o motivanti che mi danno la percezione di un club amato e curato dai gestori. Mi abbono

c. Dissonanza tra prodotto e venditore: un bel parco acquatico con un parcheggio ben tenuto le biglietterie con ampi spazi ombreggiati e un bel portale di ingresso. Il mio giudizio positivo muta però quando alla biglietteria devo interfacciarmi con una persona stressata che non fornisce le informazioni che richiedo in modo adeguato. Il giudizio precedente muta in una percezione negativa. Anche il mio umore muta.

d. Un'esperienza positiva: da 10 anni frequento quel parco acquatico oggetto di manutenzione ma privo di grandi novità al suo interno. Lo frequento perchè amo l'acqua ma so già che cosa attendermi da questa esperienza. Entro e trovo il verde più curato gli spogliatoi resi allegri da nuove tende un giornale in omaggio una ristorazione arricchita da carrettini che all'orario giusto presentano gelati colorati o cibo profumato come gli hot dog preparati all'istante e tre ragazzi che si occupano dell' animazione per i miei bambini. Il mio giudizio cambia la sorpresa condizionerà le mie scelte future.

e. Dissonanza tra prodotto e immagine: in estate indosso volentieri le magliette Polo. Ne ho un paio di una nota marca che ha scelto come testimonial Elio, frontman del gruppo Elio e le storie tese, dieta superiore alla mia con un fisico inadatto a promuovere abbigliamento e i capelli tinti. Probabilmente i responsabili del marketing di questo noto marchio hanno voluto creare una dissonanza cognitiva che a me però ha fatto l'effetto contrario: Io non lego la mia immagine a quella di una maglietta per anziani.

Ecco invece il caso esattamente contrario: non sono mai entrati in quell'impianto sportivo che non mi aveva mai colpito vedendolo da fuori. Per la nuova stagione ha rinnovato completamente la sua immagine: nuovo logo, sapiente uso del colore con un'accattivante arancione sui manifesti impegnati all'esterno della struttura e nella comunicazione pubblicitaria. Per curiosità entro.

... Fare marketing low budget (4/6)

MARKETING DELLA SORPRESA - Quando la sorpresa è il prodotto stesso (2/6)

28 giu 2022 - L'effetto sorpresa fornisce stimoli eccezionali e chi fa marketing dovrebbe essere in grado di gestirli.

La sorpresa è con tutta probabilità il più potente strumento di marketing in assoluto. Ma quando si configura una campagna pubblicitaria si tende erroneamente a concentrare le energie mentali sulla risposta alla domanda "che cosa abbiamo bisogno di dire?" Al contrario ci si dovrebbe concentrare su un'altra domanda: "quali sono le attese dei nostri clienti attuali e potenziali e come possiamo soddisfarle?"  

Creare una dissonanza cognitiva per modificare le attese i giudizi e i comportamenti delle persone nei confronti del servizio o prodotto offerto è il sogno di tutti i marketer. Si ha una dissonanza cognitiva quando un evento esterno - ad esempio la sorpresa - genera nuovi stimoli che l'individuo è costretto a riconciliare con giudizi o comportamenti precedenti.

La dissonanza cognitiva provoca cambiamenti nei giudizi o nelle abitudini assunti in precedenza. Numerosi esperti concordano sul fatto che il marketing possa sfruttare la dissonanza cognitiva.

... ​Alcuni esempi di dissonanza cognitiva (3/6)

MARKETING DELLA SORPRESA - Premessa (1/6)

25 feb 2022 - La sorpresa è uno strumento di marketing a basso costo che fitness wellness Club centri sportivi e piscine possono utilizzare ottenendo risultati sorprendenti.

Ciò che è inaspettato migliora l'esperienza del consumatore. Il sostantivo sorpresa deriva dal verbo sorprendere la cui etimologia è Latina: super prendere, che significa prendere da sopra, prendere alle spalle. Più sorpresa di così!  

Il marketing esperienziale, basato sulla sorpresa, ha come obiettivo primario far sì che il cliente o utente provi emozioni positive sensazioni piacevoli che rafforzano o modificano i suoi giudizi e i suoi comportamenti.

I principali vantaggi che si possono ottenere dall' effetto sorpresa utilizzato in chiave marketing sono i seguenti:
a. A costi contenuti migliora negli utenti la percezione della qualità del servizio erogato;
b. Migliora realmente il servizio erogato tramite iniziative a basso costo;
c. Stupisce piacevolmente l'utente generando l'effetto wow;
d. Differenzia il prodotto servizio struttura dai concorrenti;
e. Conferisce all'azienda un'immagine moderna meno tradizionale;
f. Fidelizza il cliente in quanto stimola il suo desiderio di ritornare per soddisfare il desiderio di rivivere quelle esperienza così piacevole.

... Quando la sorpresa è il prodotto stesso (2/6)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Perche investire in web marketing (8/8)

25 nov 2021 - Chi sostiene che fare web marketing sia meno oneroso rispetto al marketing tradizionale si sbaglia: il web marketing costa.

Il primo investimento da sostenere per sfruttarne le grandi potenzialità è sulla formazione, per poter essere in grado di pianificare e attuare una corretta strategia di marketing on-line.

Altro investimento da effettuare ha sicuramente quello pubblicitario. Oltre all'innovativo native advertising, suggerisco di investire in Google AdWords e Facebook advertising, le due forme pubblicitarie più efficaci in circolazione perché consentono di profilare al massimo il target di nostro interesse e di monitorare e ottimizzare gli investimenti. 

Investire in una campagna di Google AdWords significa fare comparire il nostro sito internet nei primissimi risultati della ricerca effettuata con questo search engine è basata su determinate parole chiave di interesse dell'utente. 

Facebook advertising è la piattaforma pubblicitaria del social network Facebook che ci consente, sotto diverse forme, di entrare in contatto con un pubblico altamente profilato addirittura per interesse. Tutte le attività che effettuiamo su Facebook ( like A Post, like a pagine, commenti A Post, adesione a gruppi, ecc) sono monitorate in modo da poter profilare gli utenti non solo dal punto di vista socio demografico ma anche per interessi.

Va inoltre sottolineato che con il web marketing possiamo monitorare la maggior parte dei ritorni degli investimenti effettuati, cosa ancora non semplice nel marketing tradizionale. Per farlo dobbiamo però conoscere e implementare correttamente adeguati sistemi di monitoraggio.

In conclusione si può affermare che oggi giorno è necessario investire in web marketing per non restare isolati ma è fondamentale farlo in modo professionale e poi liberato se si intende realmente dare una marcia in più al proprio business.

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Altri strumenti generatori di traffico (7/8)

19 ago 2021 - Il panorama dei principali strumenti di marketing generatori di traffico al sito internet si completa con l'email marketing, il display advertising e il native advertising.

​L'email marketing, una delle tecniche più utilizzate e più redditizie di marketing attuato on-line, basato sull' invio di email informative o pubblicitarie a particolari database. Il display advertising, attuato tramite banner pubblicitari su siti internet nei quali potenzialmente possono transitare i nostri potenziali clienti.

​Il native advertising, che merita un cenno particolare in quanto si sta rivelando molto efficace poiché non interrompe e infastidisce l'utente durante la navigazione. Il native advertising è una particolare forma pubblicitaria che scardina le vecchie logiche dell' interruption marketing e che, in modo poco invasivo e più coinvolgente, è in grado di mimetizzarsi e intrecciarsi con le caratteristiche del contenitore che lo pubblica, sia Esso un magazine, un aggregatore di notizie o un social network. 

Questa tipologia di comunicazione e spesso di tipo puramente editoriale. Per fare un esempio contestualizzata il settore fitness possiamo immaginare un articolo dedicato ai benefici dell'attività fisica da pubblicare su un portale di notizie locale, che rimanda ad approfondimenti disponibili nel sito internet del club. 

È una forma pubblicitaria caratterizzata da contenuti di qualità (sponsorizzati e indicizzabili dai motori di ricerca) e non da auto promozione.

... Perche investire in web marketing (8/8)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - I social network (6/8)

12 lug 2021 - Per generare traffico qualificato nel nostro sito internet dobbiamo innanzitutto porci qualche domanda: quali luoghi su internet frequentano i nostri potenziali clienti? La risposta è i social network, contenitori virtuali all'interno dei quali gli scritti ( persone aziende associazioni ecc ) sono legati da specifici interessi.

Non serve essere presenti su tutti i social network perché ne esistono centinaia di migliaia e non è possibile avere il tempo per gestirli tutti. Per stabilire quali possono essere più utili alla nostra causa, dobbiamo tenere in considerazione i seguenti due Fattori:

a) numero di iscritti al social network e loro trend di crescita: il nostro Club non può ad esempio non essere iscritto a Facebook, il social generalista che registra più di 26 milioni di iscritti soltanto Italia. Statisticamente, buona parte dei nostri potenziali clienti sono iscritti a Facebook; come operatori di Club dobbiamo sicuramente prendere in considerazione un social network come Instagram, il cui tasso di crescita in termini di iscritti e elevatissimo; 

b) corrispondenza tra il pubblico del social network e il pubblico che costituisce il target della nostra attività: se gestiamo un centro fitness che propone attività esclusivamente rivolte a un pubblico costituito da persone mature, forse non è il momento di presidiare Instagram, popolato prevalentemente da giovani. 

Un'altra domanda che dobbiamo porci dopo avergli scritto la nostra azienda ad un social network è la seguente: come possiamo catturare l'attenzione di coloro che possono costituire il nostro target di clientela? Anche in questo caso la parola d'ordine è "contenuto". Le persone sono disposte a seguirci solo se offriamo loro contenuti utili e interessanti. Gestire un social network è un po' come essere un piccolo editore che deve pianificare e pubblicare contenuti. Molti di questi contenuti li produciamo nel nostro sito internet - ad esempio nella sezione blog - è una volta postati sui social network, se reputati interessanti dal nostro pubblico, diventano importanti generatori di traffico al nostro sito internet.

​Come per il search marketing, anche per i social network esistono tecniche di marketing che, se opportunamente applicate, aiutano i nostri contenuti a riscuotere maggior successo. Basti pensare al video marketing, la forma di comunicazione Oggi più di tendenza nel panorama degli strumenti di web marketing. Ad esempio trasmettere un video in diretta su Facebook è semplice originale e di tendenza, ma s'è fatto con una precisa strategia di marketing e con determinati accorgimenti può significare business e non semplice intrattenimento.

... Altri strumenti generatori di traffico (7/8)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Il search marketing e la SEO (5/8)

20 mag 2021 - La maggior parte di persone che hanno accesso ad internet, Prima di effettuare un acquisto di un prodotto di un servizio, consultano un motore di ricerca per reperire maggiori informazioni sulle caratteristiche e sul prezzo e, laddove possibile, arrivano ad acquistare direttamente on-line.

Il motore di ricerca più utilizzato al mondo, stabilisce attraverso un sofisticato algoritmo, quali contenuti offrire all'utente nel momento in cui effettua una ricerca tramite una o più parole chiave. per essere visibili all'occhio di Google e attirare utenti che effettuano ricerche relative alle attività proposte dalla nostra struttura, dobbiamo adottare specifiche tecniche relative all'impostazione del sito internet alla scrittura dei contenuti e a particolari azioni di marketing.

Queste tecniche in gergo definite SEO (search engine optimization) si dividono in "on-page" (riguardanti operazioni da fare nel proprio sito internet), ed "off-page" (riguardanti attività da eseguire su altri siti internet in molti casi link provenienti da social network e da siti autorevoli e attinenti alla nostra attività). 

Avere un sito seo oriented, ovvero in linea con i parametri dell'algoritmo del più diffuso motore di ricerca, è sicuramente importante, ma tale qualità deve essere considerata semplicemente un supporto alla generazione di contenuti interessanti. con il passare degli anni infatti Google affinato il suo metodo di ricerca di siti internet imparando a riconoscere e a premiare i siti con contenuti di qualità e appena lizzare quelli di scarsa qualità ma drogati da eccessive e tecniche SEO.

... I social network (6/8)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Sito internet e content marketing (4/8)

12 apr 2021 - Nel web marketing il processo appena descritto avviene necessariamente nel sito internet dell'azienda che deve rappresentare il fulcro della strategia.

Il sito internet va scelto come punto di riferimento dell'attività di marketing digitale perché è uno strumento di proprietà dell'azienda. Per rendere maggiormente chiaro il concetto di "strumento di proprietà", è sufficiente ricordare che una pagina Facebook è uno "strumento conquistato" tramite il quale attiriamo la simpatia degli utenti sotto forma di like, ma che ci sottopone a regole ben precise. Ciò non avviene con il nostro sito web che possiamo gestire a nostro piacimento e soprattutto adattare alle nostre specifiche esigenze di business.

Per far sì che un sito internet generi traffico, deve essere concepito non come una vetrina, bensì come un contenitore di informazioni utili ed interessanti all'interno del quale le persone possono trovare risposte ai loro problemi ai loro quesiti.Per far ciò dobbiamo configurare una strategia di contenuti - in gergo tecnico definita content marketing - che oggi rappresenta il modo più efficace per avere successo nel campo del web marketing.

Trovare persone disposte a comprare quando si è pronti per vendere non è più una cosa semplice. Fino a ieri bisognava concentrare tutte le proprie risorse per andare a cercare nuovi clienti ora invece, è necessario essere capaci di attrarre attraverso i contenuti. Nell'era di internet, grazie al content marketing, il processo di vendita del servizio offerto da un centro fitness-wellness subisce cambiamenti radicali, trasformandosi in un percorso educativo per i clienti che va ben al di là della logica del prezzo conveniente. Educare i potenziali clienti significa infatti mettere a disposizione il proprio sapere e le proprie competenze per aiutarli a risolvere un problema. Per fare ciò è opportuno affermarsi e posizionarsi come esperti di settore acquisendo autorevolezza.

Cerchiamo di rendere ulteriormente chiaro questo concetto facendo un esempio e supponendo che il nostro obiettivo sia attrarre nuovi utenti nel nostro corso di ginnastica posturale: la soluzione migliore non consiste nel proporre abbonamenti a prezzo speciale bensì il pubblicare nel sito articoli riguardanti ad esempio il mal di schiena, contenenti suggerimenti pratici. Questo articolo, redatto utilizzando le giuste tecniche di scrittura e inserendo le parole chiave corrette, sarà quasi sicuramente preso in considerazione dai principali motori di ricerca (indicizzazione) e disponibile per gli utenti che effettuano una ricerca. Lo stesso articolo lo potremmo condividere sui social network oppure inviarlo tramite mail al nostro database per generare visite profilate al nostro sito.

Contenuto è spesso sinonimo di "blog" ossia quella sezione del sito appositamente dedicata alla pubblicazione di articoli di approfondimento. Il blog racconta che "cosa facciamo e come lo facciamo" mentre la restante parte del sito solitamente dice "chi siamo". Alle persone importa conoscere la nostra azienda e le nostre attività ma soprattutto interessa una dimostrazione di che cosa, con i nostri servizi, siamo in grado di fare per dare una risposta alle loro necessità. In buona sostanza vogliono sapere se siamo all'altezza delle loro aspettative.

... Il search marketing e la SEO (5/8)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Obiettivo e strategia (3/8)

09 fen 2021 - Da dove partire, allora, per servirsi del web marketing in modo vincente evitando di rischiare l'isolamento? La prima cosa da fare è stabilire l'obiettivo che, per un'azienda che gestisce uno o più fitness wellness Club o un centro sportivo, è, di norma, accrescere la propria reputazione nel mercato di riferimento e incrementare il numero di clienti iscritti.

La logica della strategia di comunicazione attraverso internet è, tutto sommato, la stessa del marketing tradizionale che possiamo illustrare con il noto imbuto composto da 4 strati.

Nel primo strato quello in alto è più ampio, generiamo traffico di utenti con l'ausilio di vari strumenti di comunicazione. nel secondo strato ci adoperiamo affinché parte del traffico si trasformi in lead, ossia consumatori potenzialmente interessati all'acquisto del nostro prodotto o servizio. Nella terza parte cerchiamo di trasformare i potenziali interessati (lead) in prospect, ossia in potenziali utenti realmente interessati all'acquisto. nella quarta e ultima parte tra montiamo i potenziali clienti in clienti acquisiti.

... Sito internet e content marketing (4/8)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Opportunità e rischi corrono sul web (2/8)

04 dic 2020 - L'isolamento è il rischio che corrono i professionisti e le aziende che oggigiorno decidono di non prendere in considerazione seriamente internet per le loro attività lavorative.

Negli ultimi anni ho rilevato, nel mondo del fitness come in altri settori, un numero  sempre inferiore di scettici circa l'importanza del web in ambito business, ma ho anche potuto constatare l'esistenza di numerosi "avventurieri" che, restando scettici e come tali non operativi, avrebbero arrecato meno danni a sè stessi e alla propria azienda.

Le insidie, per chi decide di investire tempo e denaro nelle attività legate ad internet, sono dietro l'angolo perchè orientarsi nel mercato del web marketing non è assolutamente agevole: la Rete offre una miriade di applicazioni per fare marketing,  ma per scegliere con cognizione di causa quella che fa al caso proprio bisogna innanzitutto avere in testa una strategia molto chiara, così come conoscere in modo approfondito e professionale gli strumenti disponibili e le opportunità che essi offrono.

... Obiettivo e strategia (3/8)

PRONTI A CAVALCARE IL WEB - Professionalità e Strategia (1/8)

19 ott 2020 - Il club, oggi, come qualsiasi altra azienda, può dare un grande impulso al proprio business investendo in web marketing ma per ottenere i risultati desiderati servono professionalità e una strategia ben definita.

Ci sono 29,8 milioni di italiani che, secondo la più recente ricerca Audiweb, nel mese di ottobre 2019, tramite un PC, uno smartphone o un tablet, si sono collegati a Internet per un tempo medio pro capite pari a 53 ore e 42 minuti. Chi fosse interessato alla ricerca condotta da Audiweb, può farlo visitando la sezione news del sito www.audiweb.it.

Internet costituisce un fenomeno sociale di grande portata che ha cambiato radicalmente le abitudini di vita delle persone, come testimoniato dalla vita personale di tanti e attestato dalla ricerca citata poc'anzi.

... Opportunità e rischi corrono sul web (2/8)

FITNESS CLUB, UN LUOGO AL RIPARO DAL CORONAVIRUS

04 set 2020 - Un recentissimo studio condotto nel Regno Unito da ukactive evidenzia che fitness club e centri sportivi sono ambienti a rischio pressoché zero per quanto concerne il COVID-19.

Da un recente studio condotto da ukactive, e presentato dalla rivista britannica HCM, emerge che le palestre del Regno Unito sono ambienti a rischio pressoché zero per quanto concerne il COVID-19, con un ‘incidenza di appena 0,020 casi positivi su 10.000 ingressi. Un dato, questo, statisticamente irrilevante.

Ukactive ha raccolto dati riguardanti otre 1.300 fitness club e centri sportivi per analizzare la diffusione del virus al loro interno. Il monitoraggio delle tre settimane successive alla riapertura (dal 25 luglio al 16 agosto scorsi) ha rivelato che in questo breve lasso di tempo i centri fitness del Regno unito hanno registrato 8 milioni di visite e che tra i 1.300 club osservati solo 17 persone sono risultate positive al coronavirus (su 10.000 ingressi) e solo 9 tra i membri degli staff.

Ukactive sottolinea inoltre che gli operatori del settore sono efficienti nel raccogliere dati in tempo reale e in grado di registrare con cura i casi rilevati, inserendoli con dovizia di dettagli nel proprio database in modo da poter informare tempestivamente sia le autorità sia gli altri utenti.

Questo studio dimostra che le procedure attuate nel settore fitness per contrastare la diffusione del coronavirus sono molto efficaci. Un’evidenza che gli operatori dovrebbero utilizzare per rassicurare tutti e convincere il maggior numero possibile di persone ad allenarsi con regolarità in un club. Anche perché, è bene ricordarlo, l’esercizio fisico è essenziale per rafforzare le difese immunitarie e proteggersi da numerose patologie, coronavirus compreso.

I CLUB NEL FUTURO HI-TECH DEL FITNESS

30 giu 2020 - Un recente studio condotto nel Regno Unito, commissionato da UKActive e Argos, fa sapere che i frequentatori di centri fitness si aspettano che, nel giro di un decennio, la loro esperienza vissuta in palestra si trasformerà grazie ai dispositivi tecnologici indossabili - spesso definiti "wearable" - e a servizi inerenti l'allenamento ispirati a Netflix che, come noto, distribuisce film, serie televisive e altri contenuti di intrattenimento via web.

Il sondaggio, che rientra nelle iniziative attuate in concomitanza con il National fitness Day, è stato realizzato intervistando più di 1000 appassionati di fitness ai quali è stato chiesto come prevedono che sarà il fitness nel 2030.

Due terzi dei rispondenti, ovvero il 66%, come si legge nella rivista britannica health Club management, è convinto che l'ulteriore progresso tecnologico li aiuterà a mantenersi in forma. Il 20% ritiene invece che la realtà virtuale consentirà loro di allenarsi insieme ai propri beniamini dello sport a casa propria. Il 57% si aspetta di svolgere allenamenti coinvolgenti guidati da personal trainer virtuali tramite la televisione o il computer.Sono inoltre emerse aspettative legate allo sviluppo di nuovi modi, "più fitness", di spostarsi.Il 22% prevede che le strade, entro il 2030, saranno dotati di pista ciclabile e pista riservata al jogging, mentre il 8% e addirittura convinto che i droni sproneranno i pendolari a correre o a pedalare più velocemente.

Nonostante molte previsioni si riferiscono a come il fitness influenzerà la nostra vita al di fuori dei fitness Club, gli operatori del settore non devono disperare perché il 66% degli intervistati hai indicato la palestra come il principale punto di riferimento, attuale e futuro, per mantenersi in forma.

Social non si nasce ... si diventa - CI VUOLE UN LEADER (6/6)

18 apr 2020 - A chi affidare dunque questo delicato lavoro? è importante che ci sia un leader che configuri la strategia riguardanti social media, supervisioni la sua implementazione.

Può essere un membro dello staff con un'eccellente conoscenza dei social media oppure un esterno applicando in questo modo il principio dell'outsourcing.

Una gestione adeguata di social media richiede varie conoscenze molto specifiche di marketing, comunicazione, SEO/SEM, email marketing, web analytics ... ; non bisogna dunque commettere l'errore di affidare questa delicata attività alla segreteria o ad un ragazzo smanettone. 

Chiunque svolga questa attività dovrebbe essere in grado di coinvolgere i clienti, incoraggiare i membri dello staff a utilizzare questi strumenti per interagire con il pubblico, inoltre dovrebbe anche necessariamente comunicare con lo staff in modo continuativo è costante.

Tutti coloro che lavorano per il centro sportivo dovrebbero, quindi, conoscere la strategia social media che si sta attuando e dovrebbe essere incoraggiati a partecipare.

Social non si nasce ... si diventa - MA LI GESTISCO DA SOLO COSA CI VORRÀ MAI? (5/6)

20 feb 2020 - Come si evince da questa breve carrellata la gestione dei social network non è un'attività che si possa intraprendere nei ritagli di tempo senza un'adeguata preparazione e soprattutto senza una strategia.

I social network sono strumenti molto complessi e delicati in continua evoluzione quindi la formazione specifica è una componente essenziale.

Una gestione adeguata di social media richiede varie conoscenze molto specifiche di marketing, comunicazione, SEO/SEM, email marketing, web analytics ... ; non bisogna dunque commettere l'errore di affidare questa delicata attività alla segreteria o ad un ragazzo smanettone. 

Facebook e gli altri social network funzionano esclusivamente se si interagisce davvero ed in modo costante, ma affinché ciò avvenga serve una persona che almeno 6 ore al giorno si occupi di questo, che tenga monitorata la piattaforma, che risponde ai post, che interagisca con tutti. È a tutti gli effetti un lavoro.

... CI VUOLE UN LEADER (parte 6/6)

Social non si nasce ... si diventa - PERÒ NON C'È SOLO FACEBOOK (parte 4/6)

18 dic 2019 - Per chi si rivolge al pubblico finale cercando nuovi clienti e utenti interessati a provare attività fisica o sportiva Facebook sicuramente è il social più adatto ma non è il solo, anche YouTube e Twitter sono degli ottimi mezzi di comunicazione e interazione.

Se si vuole utilizzare Twitter come strumento efficace di marketing sono 4 i passi fondamentali da seguire:
1) seguire e prendere informazioni dei cosiddetti opinion leader del vostro settore di riferimento e cercare di seguire i clienti presenti su Twitter che usufruiscono dei vostri servizi;
2) iniziare a conversare e ad interagire amichevolmente con i clienti per comprendere più a fondo le loro esigenze: abbiamo un servizio di customer care online a basso costo e quindi sarà utile pubblicizzare sconti, coupon, promozioni riservate esclusivamente ai follower dell'account;
3) condividere e pubblicare con un linguaggio appropriato messaggi simpatici e coinvolgenti: questi renderanno il vostro centro più umano, contribuendo a un ulteriore fidelizzazione di chi vi segue;
4) rendere concreto il proprio network non fermandosi al web e organizzando incontri dal vivo con i follower: la regola generale è trascinare senza spingere visto che il valore sta nella realizzazione e non nell'auto promozione esasperata;

Questi sono consigli che valgono anche per gli altri social network dove si rivela di fondamentale importanza la creazione di un rapporto diretto con chi decide di seguirvi, avendo premura sempre di rispondere in tempi ragionevolmente brevi ai commenti, anche e soprattutto a quelli negativi. Una strategia vincente pone infatti le sue basi sull'ascolto dell'utente, sulla capacità di accogliere consigli e critiche, sulla disponibilità al dialogo e la costanza nella pubblicazione di contenuti interessanti. Assolutamente da evitare lo spam con l'inserimento eccessivo di messaggi pubblicitari. 

E YouTube? YouTube è decisamente il social più impegnativo ci porta via 67 ore settimanali per il montaggio e rendering video alle quali vanno sommate almeno altre due ore a settimana per l'ideazione e la gestione di contenuti e dei relativi commenti.

... MA LI GESTISCO DA SOLO COSA CI VORRÀ MAI? (parte 5/6)

Social non si nasce ... si diventa - STRATEGIE CHE FUNZIONANO! (parte 3/6)

11 nov 2019 - Quindi? come impostare la mia presenza ad esempio su Facebook? Facebook funziona se è vivo; così viene sintetizzata la nostra esperienza su questo famoso social network.

Sono moltissime le modalità con cui si possono coinvolgere le persone prime tra tutte quelle che già frequentano il vostro centro: ad esempio potete invitarli a postare una loro foto scattata all'interno stabilendo che chi riceve più mi piace vincerà un premio. Solamente con i mi piace e con le condivisioni una campagna attuata costo zero consente di raggiungere 25000 30000 contatti in una settimana. Alcuni anni fa risultati di questa portata erano impensabili se non sostenendo investimenti a più zeri.

Della medesima opinione anche Andrea project manager & co-proprietario del club HC fitness: "attraverso l'utilizzo dei social ed in particolare di Facebook cerchiamo di coinvolgere gli utenti facendoli divertire raccontando ciò che avviene nel club postando le foto dei social e degli eventi tra i quali ad esempio la visita di VIP".

Due strategie che mirano quindi a coinvolgere chi già conosce il centro sportivo o Fitness che sia portandoli a condividere foto video e link con gli amici che, a loro volta, condivideranno con i loro amici allargando a macchia d'olio i possibili futuri frequentatori del club.

... PERÒ NON C'È SOLO FACEBOOK (parte 4/6)

Social non si nasce ... si diventa - BUTTARSI A CAPOFITTO? NO GRAZIE! (parte 2/6)

02 ago 2019 - Come già si può comprendere, essere presenti sui social network senza la dovuta preparazione sottovalutando i rischi, è quindi quasi peggio che non esserci affatto: buttarsi a capofitto nel mondo dei social senza ad esempio sapere che cosa si debba fare per aprire una pagina Facebook o ancor più importante cosa comunicare tramite il web, può essere dannoso per il proprio business.

Prendendo proprio Facebook come esempio uno degli errori più comuni assolutamente da evitare è aprire un profilo personale al posto di una pagina fan: se desiderate attivare una presenza su Facebook per motivi professionali o imprenditoriali dovete optare per una Fanpage, utilizzo volutamente l'imperativo perché per Facebook utilizzare un profilo personale al posto di una fanpage è una violazione dei termini stabiliti per l'utilizzo della piattaforma.

Se ciò accade Facebook, nella migliore delle ipotesi, si sente autorizzato a bannarvi ovvero a togliere la password d'accesso al vostro profilo. Ma potrebbe anche chiudere definitivamente il profilo. L'ho visto fare diverse volte credetemi. non ci sono se è ma da un giorno all'altro Facebook chiudi il profilo di chi sgarra.

... STRATEGIE CHE FUNZIONANO (parte 3/6)

Social non si nasce ... si diventa - PARTIAMO DA UNA PREMESSA FONDAMENTALE (parte 1/6)

24 giu 2019 - l'impianto sportivo che avete in gestione è un prodotto. Un prodotto che va raccontato condiviso promosso e venduto. Nella maggior parte dei casi è di proprietà di qualcun altro, qualcuno che ve lo ha affidato affinché lo facciate funzionare nel migliore dei modi possibili.

Gli utenti, dal canto loro, quelli che ogni giorno si avvicinano al vostro prodotto (i bambini della scuola calcio, le ragazze della pallavolo, i cestisti del venerdì sera ...), ogni singola volta vivono un'esperienza e la condivido. È sempre stato così. Prima si passavano ore a parlare al telefono, ora si postano foto su Facebook, si twitta, si caricano video sul proprio canale di YouTube. Per un centro sportivo, fingere che questo mondo virtuale multiforme e in continua evoluzione non esista è il modo migliore per perdersi grandi opportunità che, se gestite a dovere, possono rivelarsi occasioni di business. Perché voi magari su Facebook non ci siete mai entrati ma il vostro centro sportivo c'è. E non solo su Facebook. C'è nei commenti dei vostri ragazzi cioè nelle foto scattate con il telefonino dai genitori durante una partita e ogni singolo ragazzo o genitore ha degli amici che a loro volta hanno degli amici che hanno a loro volta altri amici in una catena di relazioni che procede sin quasi all'infinito.

In questo senso l'avvento dei social network ha completamente ribaltato le regole del marketing è rimesso in discussione il rapporto azienda cliente. Il rapporto con l'azienda o il brand è diventato un rapporto personale alla pari quasi tra amici. Nella piazza virtuale dei social media sono gli utenti che dettano le regole creando e condividendo commenti e contenuti.

Questi utenti sono disposti ad accogliere, anche dalle aziende, a patto che si adeguino alle loro regole del gioco. Per questo motivo non si deve entrare a gamba tesa proponendo di acquistare fin da subito i propri servizi o prodotti. Questi possono essere proposti solo dopo aver conquistato la fiducia del cliente con la pazienza il dialogo e l'ascolto. Se non si coltiva adeguatamente questa capacità di relazioni si arrecano gravi danni di immagini e quindi economici.

... BUTTARSI A CAPOFITTO? NO GRAZIE! (parte 2/6)

Social non si nasce ... si diventa - (parte 0/6)

10 mag 2019 - Facebook, Twitter e Youtube possono essere strumenti di grande importanza per ampliare la visibilità e gli introiti di un centro sportivo.

Però, attenzione, non sono strumenti facili da utilizzare, almeno non in ottica di marketing.

... PARTIAMO DA UNA PREMESSA FONDAMENTALE

Il fitness che cambia - IDEE CHIARE E QUALITA' (parte 9/9)

25 gen 2019 - Il consumatore di oggi, come detto in precedenza, sa discernere: sceglie ciò che realmente vuole non subisce più l'offerta e, gli operatori del fitness, per avere successo, devono necessariamente attuare un preciso modello di business, specializzarsi, avere un approccio imprenditoriale e cavalcare la tecnologia. Anche ispirandosi alle boutique di maggior successo analizzando le caratteristiche distintive.

"Prendiamo ad esempio SoulCycle - aggiunge Algar - il cui sorprendente successo è dimostrato dalla sua velocissima e costante espansione così come dall'attenzione che continua a ricevere dai media. Basti dire che ben 10000 giornalisti hanno citato questo Brand il cui successo si basa innanzitutto sulla capacità di proporre un ambiente coinvolgente animato da professionisti gioiosi e trainanti che aiutano realmente le persone a stabilire una connessione profonda con il proprio Club e con altre persone creando una comunità compatta dalla forte identità".

Algar ritiene che esempi come questo e ce ne sono tanti debbano far riflettere i club tradizionali appartenenti alla fascia media del mercato: "ogni operatore deve capire perché i soci frequentano intercettando i loro bisogni rendendo la loro esperienza nel club il più soddisfacente possibile.

Devono avere chiara ogni giorno quale è la loro Mission. Devono assolutamente evitare la noncuranza perché porta alla mediocrità non più tollerata in un mondo che giudica continuamente tutto e tutti".

... THE END

Il fitness che cambia - UN MERCATO AL BIVIO (parte 8/9)

27 nov 2018 - Ray Algar, amministratore delegato di Oxygen Consulting, società di consulenza e ricerca di mercato britannica specializzata nel settore del Fitness Wellness Salute, ricorda che fino a poco più di un decennio fa le persone che desideravano stare in forma svolgendo esercizio fisico si scrivevano necessariamente a un centro fitness tradizionale (una struttura di dimensioni medie e grandi che propone diverse attività e servizi).

"Queste realtà" - ha recentemente detto Meredith Poppler, responsabile dei rapporti con i media e della comunicazione dell'IHRSA - "Si rivolgono a specifiche comunità di persone che condividono la stessa passione ad esempio per discipline come Pilates Zumba e Boxe, alle quali offre un ambiente familiare in cui si presta attenzione al singolo individuo e si socializza".

"All'inizio del nuovo millennio" - spiega Algar - "gli operatori di Club detenevano un monopolio temporaneo che oggi non esiste più. La comparsa di Facebook nel 2004 ha cambiato il mondo segnando anche la fine del controllo pressoché assoluto del mercato dell'esercizio fisico da parte delle palestre tradizionali. Oggi le alternative per mantenersi in forma svolgendo attività motoria sono numerose".

Per suffragare questa tesi il consulente britannico fa un esempio emblematico: quello di Parkrun, realtà internazionale che propone gratuitamente corsi cronometrate di 5 km svolte nei parchi pubblici il sabato mattina. Un'attività facile sicura aperta a tutti dal neofita del podismo agli atleti di alto profilo ai bambini per i quali è prevista una distanza di 3 km. Parkrun è già presente in diversi paesi tra i quali Italia Stati Uniti Gran Bretagna Nuova Zelanda e Francia solo per citarne alcuni.

"Sono già 1,6 milioni nel mondo gli utenti di questa organizzazione senza scopo di lucro" - precisa l'esperto britannico. "Milioni di volontari a titolo gratuito donano una porzione del loro tempo libero durante il fine settimana per consentire a chiunque di correre all'aria aperta in compagnia di altre persone".

La competizione nel sempre più variegato mercato del fitness è aumentata significativamente e Algar ha un interessante chiave di lettura anche per leggere l'ormai consolidato fenomeno low cost che a livello internazionale ha costretto il settore a cambiare: "il club low cost sono la risposta alla crescente domanda di semplicità da parte degli utenti di un mercato del fitness la cui complessità è via via cresciuta fino all'eccesso. I consumatori non scelgono solo il prezzo più basso ma anche e soprattutto la semplicità del modello proposto da questi operatori palesata dal listino prezzi l'orario di apertura e la facilità di iscrizione e recesso. Questo segmento di mercato ormai non più nuovo sfrutta la potenza della semplicità e della standardizzazione fa poche cose e le fa bene, con trasparenza e coerenza diversamente della maggioranza dei club tradizionali che continuano a proporre un modello complesso e in molti casi incoerente sotto diversi punti di vista".

... IDEE CHIARE E QUALITA'

Il fitness che cambia - IL FENOMENO DELLE BOUTIQUE (parte 7/9)

31 ott 2018 - E' possibile aprire e gestire un piccolo studio specializzato sostenendo costi nettamente inferiori rispetto a quelli imposti da un club tradizionali (molto più grande e polifunzionale), puntando su alcuni semplici ma vincenti fattori strategici.

"Queste realtà" - ha recentemente detto Meredith Poppler, responsabile dei rapporti con i media e della comunicazione dell'IHRSA - "Si rivolgono a specifiche comunità di persone che condividono la stessa passione ad esempio per discipline come Pilates Zumba e Boxe, alle quali offre un ambiente familiare in cui si presta attenzione al singolo individuo e si socializza".

In buona sostanza le boutique più che servizi vendono esperienze e sensazioni soddisfacendo, innanzitutto esigenze psicologiche ed emozionali assicurando al tempo stesso attività coinvolgenti ed efficaci vendute a un prezzo medio molto superiore rispetto a quello applicato dai Club tradizionali. Mediamente, negli Stati Uniti, una singola sessione d'allenamento in uno studio costa $30. Non è dunque un caso che nel 2008 Equinox - catena composta da 92 Premium Club dei quali 88 ubicati negli Stati Uniti (36 a New York), 3 in Canada e 1 a Londra - abbia acquisito le due micro Gym Pure yoga di New York e, nel 2011, per 180 milioni di dollari le boutique dedicate al indoor Cycling più in Auge della grande mela ovvero Soulcycle.

Oggi questo marchio in rapida ascesa conta più di 90 studi negli Stati Uniti e si appresta a varcare i confini nazionali per sbarcare in Canada e a Londra con l'ambizioso ma realistico obiettivo di tagliare in un futuro molto prossimo il traguardo delle 250 location nelle quali, una lezione della durata di 45 minuti, è venduta a 34 dollari. Il caso di Equinox non è isolato altri operatori di club privati e con le spalle larghe - come David lloyd leisure, Fitness First, pure Gym, the third space nel regno unito - hanno messo un piede nel mercato delle Piccole strutture monotematiche.

Persino alcuni centri municipali Hanno introdotto le loro boutique come ad esempio fusion lifestyle che ha aperto a Londra lo studio Intercity, che propone rigorosamente su prenotazione allenamenti da 30 minuti ad altissima intensità. Negli Stati Uniti hanno già fatto la stessa cosa Marchi noti e rispettati come Atlantic Coast Athletic Clubs, Brock Bodies, Leisure Sports, Miramont Lifestyle Fitness e Town Sports International.

Un fenomeno da alcuni anni molto diffuse in Europa con risultati straordinari in Germania è quello degli Studi sia autonomi sia inseriti all'interno di centri Fitness dedicati all'EMS training: l'allenamento svolto impiegando gli appositi dispositivi indossabili per la stimolazione muscolare che massimizzano l'efficacia dell' allenamento consentendo con poche sedute di brevissima durata di ottenere risultati tangibili. Queste realtà attuano un modello di business basato sulla vendita di pacchetti di sedute proposta un prezzo decisamente più alto rispetto a quello applicato dai Club tradizionali.

... UN MERCATO AL BIVIO

Il fitness che cambia - UTENTI DISPOSTI A PAGARE DI PIU' PER AVERE MENO (parte 6/9)

28 set 2018 - Il mercato delle palestre Low Cost ha portato una grande innovazione nel nostro settore, introducendo un nuovo modello di business che gli operatori di Club tradizionali non hanno faticato a comprendere in quanto sostanzialmente semplice: via tutti i fronzoli costosi, servizio basico uguale per tutti, pochi servizi extra pagati in aggiunta all'abbonamento e propensione allo sviluppo sotto forma di catene per sfruttare i benefici dell' economia di scala.

Le boutique invece hanno messo in discussione i pilastri concettuali del settore dimostrando di fatto che è possibile indurre le persone a pagare di più per avere di meno. Molto di più in cambio di molto meno.

Il resoconto dell'annuale sondaggio con il quale l'health club Consulting report tasta il polso al popolo del Fitness statunitense ha reso noto che il 35% del totale delle persone che utilizzano un club si allena in una boutique, un segmento di mercato che, rispetto a quello composto dai soci del club tradizionali, produci un giro d'affari annuale superiore di ben 4 miliardi di dollari.

Nel quinquennio compreso tra il 2011 e il 2016 - rivela lo studio - il numero di utenti delle boutique d'oltreoceano (prevalentemente millennial mediamente più giovane di 10 anni rispetto ai soci del club tradizionali) è aumentato del 70% contro il 5% ho fatto registrare dai frequentatori dei classici centri fitness.

... IL FENOMENO DELLE BOUTIQUE

Il fitness che cambia - PAROLA D'ORDINE ADATTARSI (parte 5/9)

30 ago 2018 - Molti frequentatori di Club oggi desiderano allenarsi in strutture diverse, ad esempio svolgendo attività intensa e funzionale una volta alla settimana in una boutique dedicata ad esempio al bootcamp o allo yoga e frequentare più volte un altro Club.

Molti altri preferiscono frequentare diverse strutture specializzate acquistando pacchetti o la singola entrata in modo estemporaneo per svolgere all'allenamento desiderato in quel momento. Come possono rispondere a questo nuovo bisogno i club generalisti?

Innanzitutto diversificando il proprio listino prezzi consentendo ai consumatori di acquistarle solo ciò che desiderano, offrendo loro diverse attività non accorpate nel medesimo abbonamento creando di fatto diversi Club nello stesso Club. Ovviamente un modello di business simile rende più complessa la gestione aziendale. E la complessità come noto ha un costo.

Ma del resto nel nuovo mondo sono i consumatori che dettano le regole del gioco è da questa posizione privilegiata pretendono semplicità e libertà prendere o lasciare. Chissà che in futuro la boutique del fitness e i club polivalenti - che inevitabilmente si evolveranno ulteriormente - non in comincino a stringere accordi per conquistare un maggior numero di consumatori con offerte irresistibili dal punto di vista della varietà e dunque della completezza.

... UTENTI DISPOSTI A PAGARE DI PIU' PER AVERE MENO

Il fitness che cambia - ANCHE IN ITALIA (parte 4/9)

10 ago 2018 - Speffy, il motore di ricerca per palestre centri sportivi e spa tutto italiano, è stato lanciato due anni fa e funge da strumento di prenotazione web tramite il quale gli utenti registrati possono ricercare su tutto il territorio nazionale il centro associato in cui recarsi per svolgere l'allenamento desiderato (fitness piscina tennis e altro ancora), pagando online a tariffe vantaggiose.

La ricerca può essere effettuata utilizzando diversi filtri fra i quali figurano località distanza attività e recensione mentre l'iscrizione che si effettua online tramite il sito dedicato o l'apposita app è gratuita tanto per i club quanto per gli utenti. Speffy mette inoltre a disposizione dei club una pagina web gratuita personalizzabile con logo foto calendario delle attività news ed eventi.

Gympass il network di palestre accessibile on-line tramite app e sito internet conta già più di 700 strutture nel nostro paese è più di 20 mila nel mondo. Propone un modello di business anche per il mercato corporate, consentendo alle aziende di proporre ai propri dipendenti, sotto forma di benefit, la possibilità di utilizzare uno dei centri fitness appartenenti al network.

Gli operatori hanno così la possibilità a costo zero di attingere clienti da un nuovo bacino di utenti tramite uno strumento che risponde alla dilagante domanda di flessibilità consentendo a chiunque di svolgere più di 200 attività diverse. Il consumatore non deve fare altro che scegliere tramite il sito o la app il club in cui allenarsi accreditarsi nell'apposita sezione check-in ottenendo il codice da presentare alla reception. Il club dal canto suo non deve far altro che convalidare il codice e registrare l'ingresso del consumatore tramite il sito.

Il portale Fitprime propone più di 200 palestre presenti sul territorio italiano. Gli utenti registrati hanno accesso a partire da circa €25 al mese e con un unico pass a più di 200 palestre a migliaia di attività. Contiene inoltre un Magazine che propone numerosi articoli che illustrano un'ampia gamma di allenamenti e affrontano tematiche interessanti per chi svolge esercizio fisico.

... PAROLA D'ORDINE: ADATTARSI

Il fitness che cambia - LA WEB REVOLUTION (parte 3/9)

06 lug 2018 - La diffusione di internet e dei social media consente ai consumatori di reperire informazioni con una facilità infinitamente superiore rispetto al recente passato e nuove piattaforme web che fungono da intermediario connettendo i consumatori con numerosi Club.

Payasugym, ad esempio, è nata nel 2011 in Gran Bretagna per consentire ai consumatori di fitness di acquistare pass valevoli per una giornata una settimana o un mese fruibili in più di 2500 palestre del paese che complessivamente offrono circa 30.000 corsi è più di 400 piscine ( tutti i servizi meticolosamente elencati nel sito).

Tutto questo senza dover pagare alcuna tassa d'iscrizione e ha un prezzo mediamente inferiore del 21% rispetto a quello applicate dai singoli Club autonomamente rispetto alla piattaforma.

Oggi sono più di 400 mila gli utenti registrati a questa piattaforma tra i quali figurano persone che viaggiano molto per lavoro che non vogliono impegnarsi a lungo termine è che semplicemente Vogliono assaggiare prima di acquistare.

Neil Harmsworth e Jamie Ward hanno creato Payasugym basandosi sulla loro esperienza di utenti del fitness insoddisfatti dalla mancanza di flessibilità e trasparenza della maggior parte degli operatori del settore: " non siamo affatto contrari all'iscrizione a un singolo Club se è ciò che il consumatore vuole. Sappiamo che il 20% degli utenti della nostra piattaforma finiscono per iscriversi a un club così come che mediamente il 45% degli iscritti ha una palestra del Regno Unito generando un grande turnover. In un settore che tradizionalmente propone iscrizioni di lunga durata la nostra piattaforma risponde alla crescente domanda di Pay per Use anche nel settore del fitness. Una tendenza generata dai consumatori stessi in special modo dai millennial che non vogliono essere legati a niente per lungo tempo. È indubbio che la domanda di maggiore flessibilità è in costante crescita lo dimostra l'espansione del mercato dell'autoimpiego generato dalle persone sempre più numerose che decidono di mettersi in proprio avviando una piccola attività imprenditoriali così come la crescente diffusione del telelavoro e del lavoro svolto a casa propria".

... ANCHE IN ITALIA

Il fitness che cambia - FLESSIBILITA', LIBERTA' E TRASPARENZA: LE NUOVE PAROLE D'ORDINE (parte 2/9)

15 giu 2018 - Per allargare le proprie porte gli operatori di Club devono necessariamente assecondare la sempre più diffusa domanda di flessibilità, libertà e trasparenza accettando le nuove regole del gioco dettate in tutti i settori della rivoluzione di internet in quello del Fitness e del Wellness dalla comparsa dei centri low cost risalente alla fine degli anni 90 e ora dalla sempre maggiore diffusione delle cosiddette Boutique del fitness.

Queste strutture specializzate in genere in una sola attività - come ad esempio l'indoor cycling, l'allenamento funzionale o il personal training - e di piccolissime dimensioni, sono già numerose negli Stati Uniti ( se ne stimano oltre 100.000 ) ed in rapida espansione anche in Europa.

Nel Regno Unito (il mercato più maturo ed evoluto del vecchio continente), il cui tasso di penetrazione ha superato il 14%, la domanda di opzioni a basso costo è cresciuta significativamente come dimostrato dalla grande diffusione dei club low cost protagonisti della prima "onda anomala" che ha spazzato via molte certezze del passato.

Oggi in Gran Bretagna le palestre caratterizzate dai prezzi stracciati e da un orario di apertura prolungato che arriva anche alle 24 ore su 24 costituiscono il 12% del totale generano il 13% del valore del mercato e servono il 32% dei sudditi della regina iscritti ad un club. Anche la domanda di attività specifiche coinvolgenti ed efficaci, svolte in templi dedicati, ha generato un trend che non può più essere ignorato e tantomeno sottovalutato, come dimostrato dalla proliferazione delle cosiddette Boutique del fitness (note anche come studio e micro gym).

Due modelli di business che sfidano il modello classico attuato dai Club generalisti basato sull'iscrizione a una singola struttura con un contratto di lungo termine come nel caso sempre oltremanica delle grandi catene Virgin Active e LA fitness.

Secondo un recente studio nel Regno Unito il 32% degli utenti di Club preferisce pagare ogni singola sessione d'allenamento anziché sottoscrivere un abbonamento, il 39% preferisce pagare una quota annuale fissa (flat), mentre il 22% vorrebbe pagare solo per i servizi e le attività che utilizza.

... LA WEB REVOLUTION

Il fitness che cambia - BENVENUTI NEL NUOVO MONDO (parte 1/9)

17 mag 2018 - Uno dei massimi esperti e studiosi a livello mondiale dei comportamenti legati al consumo e all'acquisto ha ricordato che oggi viviamo in un mondo mobile la cui iperconnettività (ossia la costante connessione al web della stragrande maggioranza della popolazione), ha generato una diffusa domanda di immediatezza.

I consumatori di oggi - ha sottolineato l'esperto - si aspettano tutto subito a portata di un click o due in qualsiasi momento. Le nuove tecnologie hanno consegnato lo scettro del potere agli utenti e ai consumatori che non sono mai stati in questa posizione privilegiata e, ciò che abbiamo scoperto è che amano profondamente questo nuovo potere.

Va da sé che una simile rivoluzione culturale non ha risparmiato il mondo dell'esercizio fisico e del Benessere modificando significativamente le esigenze degli utenti di oggi in specialmodo delle fasce generazionali più giovani in modo particolare dei millennial (gli appartenenti alla cosiddetta generazione Y composta dai nati tra il 1980 e il 2000).

Tutto ciò riguarda le attività proposte l'ambiente e l'atmosfera che caratterizzano Il Club è non meno importante le sue modalità di fruizione. Oggi una larga percentuale di consumatori di fitness soprattutto potenziali appartenenti alla grande fetta di popolazione che non frequenta una palestra non è più disposta a sottoscrivere un abbonamento annuale o semestrale, in molti casi neppure trimestrale o mensile.

... FLESSIBILITA', LIBERTA' E TRASPARENZA: LE NUOVE PAROLE D'ORDINE

Il fitness che cambia - PREMESSA (parte 0/9)

27 apr 2018 - Oggi consumiamo, ci informiamo e comunichiamo con modalità radicalmente nuove rispetto al recente passato. Le nostre esigenze e aspettative sono profondamente cambiate e ciò che ci appariva accettabile e persino gradevole alla fine degli anni 90 e all'inizio del nuovo millennio ora sembra preistoria.

Per sopravvivere e prosperare nel nuovo mondo, il settore che ruota intorno al servizio fisico benessere e salute si evolve sperimentando nuovi format e nuove modalità di fruizione dei servizi proposti creando anche fenomeni di grande portata.

Da un po' di anni a questa parte il settore del Fitness Wellness Club è profondamente cambiato, esattamente come la società in cui viviamo. Oggi consumiamo, ci informiamo e comunichiamo con modalità assolutamente nuove rispetto a 10-15 anni fa addirittura inimmaginabili in un passato non lontano. Conseguentemente le nostre esigenze, le nostre aspettative non sono più "quelle di una volta", per usare un'espressione cara ai meno giovani inclini alla nostalgia. Ciò che ci appariva accettabile o addirittura gradevole alla fine degli anni 90 e all'inizio del nuovo millennio oggi ha il sapore del reperto storico che hai più giovani può addirittura sembrare irreale.

... BENVENUTI NEL NUOVO MONDO

La posizione geografica come strumento di marketing - PROFILAZIONE DEI CLIENTI (parte 6/6)

06 apr 2018 - Un altro parametro importante, da tenere in debita considerazione, è la suddivisione generazionale per fasce di età che deve essere correlata alla composizione familiare. I gruppi di età vengono normalmente suddivisi in segmenti, distanziati, l'uno dall'altro, da 5 o 10 anni. Personalmente suggerisco una suddivisione basata sui momenti storici del ciclo di vita combinati al livello di istruzione, partendo dalla fascia generazionale composta da individui che hanno un'età compresa tra 16 e 20 anni. Sotto i 16 anni, in genere, non è infatti consentita l'iscrizione ad un centro fitness, ma se si decide di aprire un family club con piscina che offre corsi di nuoto, naturalmente la fascia di età interessante parte dagli zero anni, addirittura da meno 1 perchè si possono offrire corsi di nuoto pre-parto e neonatale. La seconda fascia generazionale è 20-25, alla quale fanno seguito le successive, ovvero 25-35, 35-45, 45-50, 50-65 e over 65 (ultimo segmento). Le fasce di età come poc'anzi accennato, si combinano con la composizione familiare, ovvero:

  • un solo componente,
  • 2 componenti (tendenzialmente coppie senza figli o anziani con figli che hanno creato il loro nucleo familiare)
  • 3 o 4 componenti.
Le famiglie composte da 5 o più persone sono un segmento marginale della popolazione italiana, dunque trascurabile. Altri elementi interessanti da profilare sono il livello di istruzione e la "popolazione giornaliera", che si calcola in base agli addetti impiegati del terziario e nelle attività produttive. Se quest'ultimo elemento è numericamente importante, significa che una buona percentuale di dei propri potenziali clienti frequenterà il club nella pausa pranzo o magari prima di aprire i negozi o entrare in ufficio. Sulla base di questi elementi è logico dedurre, ad esempio, che la location ideale per un studio di personal training è una zona centrale della città, con numerosi residenti ed un'alta affluenza giornaliera generata da uffici e attività del terziario , una preponderanza della fascia generazionale over 45 e magari con un'alta percentuale di famiglie composte da 2, massimo 3 persone.

... THE END

La posizione geografica come strumento di marketing - ANALISI DELLA CONCORRENZA (parte 5/6)

22 mar 2018 - Una volta rilevato il volume della popolazione residente, bisogna effettuare una indagine sui concorrenti mantenendo lo stesso riferimento cartografico, quindi applicare queste informazioni al modello di business che si intende attuare, ovvero alla tipologia di club che si ha in mente di realizzare e ai servizi che offrirà. Bisogna inoltre valutare quanto tale format sia in grado di distinguersi dall'offerta esistente. Un esempio calzante, e attualissimo, a tale proposito è quello costituito dallo sviluppo, insensato, dei centri fitness definiti low cost. Come abbiamo evidenziato questo modello di business, per poter marginare a sufficienza, deve sottostare a regole ben precise. In ordine d'importanza, i fattori critici da considerare con grande attenzione sono:

  • il costo dell'affitto dell'immobile
  • la densità abitativa
  • l'esclusiva di prodotto nel relativo bacino di utenza

Un immobile il cui canone d'affitto mensile è pari a 50 euro al metro quadrato, il cui parcheggio è inadeguato, situato in una area che, nel raggio di 10 minuti di percorrenza, offre un bacino di utenza inferiore alle 40.000 famiglie, dovrebbe mettere in guardia. Se a tutto ciò si aggiunge che nello stesso bacino d'utenza opera già un centro fitness low cost, allora il "territorio di caccia" è insufficiente a sfamare entrambi i club. I dati di mercato dicono che il tasso di penetrazione medio in Italia, al di fuori delle grandi città, è mediamente pari all'8% il che significa che su 40.000 residenti circa 3.200 comprano regolarmente il prodotto fitness.

Due operatori che si spartiscono questa torta al 50% dispongono di 1.600 clienti che, se il prezzo di abbonamento mensile è pari a 19,90 euro, non bastano per far marginare il business (320.000 euro di ricavi lordi). Lo sarebbero, al pelo, se il costo dell'affitto, per almeno 1.500 metri quadri di superficie, fosse paria a 75.000 euro all'anno, ma normalmente in un territorio urbanisticamente denso i prezzi degli affitti sono più elevati. E il modello di business low cost non può spingere sulla leva prezzo / promozione in quanto applica, in partenza, il prezzo più basso sostenibile. Non a caso il ciclo di vita di questo modello di business non supera i 5 anni e attua una strategia di ricavo che fa leva su di una serie di piccoli ricavi secondari, che portano lo scontrino medio mensile per cliente attivo ad almeno 25 euro, se non addirittura a 29 euro. Ma se si decide di competere con un concorrente del genere, in un bacino troppo ristretto, non si fa altro che combattere la guerra dei poveri, finendo per danneggiarsi reciprocamente.

to be continue ... LA PROFILAZIONE DEI CLIENTI

La posizione geografica come strumento di marketing - L'ANALISI ECONOMICO-DEMOGRAFICA (parte 4/6)

29 dic 2017 - La prima analisi da effettuare è dunque quella economico-demografica. Esistono varie fonti di raccolta delle informazioni, cosi come agenzie o società specializzate in questo tipo di indagini e addirittura software (continuamente aggiornati) che confrontano varie fonti per produrre una serie di informazioni piu o meno dettagliate. Il principale criterio sul quale basa la propria scelta il consumatore di fitness è la comodità. Non a caso, analizzando gli indirizzi di residenza e del posto di lavoro dei clienti, attivi e non, contenuti nei database dei centri fitness, si evince che l'80% di loro lavora o abita ad una distanza, in termini di tempo, non superiore ai 10 minuti. Questo valore temporale è chiamato isocrona e puo essere cosi definita: "La linea luogo dei punti del territorio che si possono raggiungere, in un certo lasso di tempo, da un dato punto di partenza, utilizzando la via piu breve e il mezzo di trasporto disponibile piu celere".

to be continue ... LA DENSITA' ABITATIVA

La posizione geografica come strumento di marketing - L'ANALISI ECONOMICO-DEMOGRAFICA (parte 3/6)

29 dic 2017 - La prima analisi da effettuare è dunque quella economico-demografica. Esistono varie fonti di raccolta delle informazioni, cosi come agenzie o società specializzate in questo tipo di indagini e addirittura software (continuamente aggiornati) che confrontano varie fonti per produrre una serie di informazioni piu o meno dettagliate. Il principale criterio sul quale basa la propria scelta il consumatore di fitness è la comodità. Non a caso, analizzando gli indirizzi di residenza e del posto di lavoro dei clienti, attivi e non, contenuti nei database dei centri fitness, si evince che l'80% di loro lavora o abita ad una distanza, in termini di tempo, non superiore ai 10 minuti. Questo valore temporale è chiamato isocrona e puo essere cosi definita: "La linea luogo dei punti del territorio che si possono raggiungere, in un certo lasso di tempo, da un dato punto di partenza, utilizzando la via piu breve e il mezzo di trasporto disponibile piu celere".

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La posizione geografica come strumento di marketing - IL GEOMAPPING (parte 2/6)

07 dic 2017 - Che stiate pensando di aprire un club low cost, oppure di coronare il vostro sogno di possedere uno studio nel quale lavorare come personal trainer, il primo e fondamentale fattore critico che dovete considerare, per la vostra analisi, è la densità demografica. Si può avere il prodotto più attrattivo del mondo, ma se non si dispone di un numero sufficiente di potenziali clienti a cui proporlo, non si disporrà del numero minimo di acquirenti indispensabile per sostenere l'attivita. Negli anni ottanta era molto più facile trovare la giusta posizione perché l'offerta di fitness e minima e il territorio vergine. Una sorta di corsa all'oro come all'epoca dei pionieri nordamericani, un far west del fitness che permetteva ai primi coloni di presidiare il territorio di conquista.

Tutto era più facile perché senza competizione si operava in regime di monopolio, nel quale chi vuole comprare quel determinato prodotto può rivolgersi esclusivamente all'unico fornitore esistente. Oggi è molto più complicato scegliere la zona geografica "giusta" per due motivi: l'offerta immobiliare, soprattutto quella adatta al modello, è dispostabile in misura molto inferiore; i territori sono gia presidiati da numerosi competitori. L'analisi dei concorrenti, è un conetto fondamentalmente etologico e, come tale, presenta elementi analoghi a quelli che regolano i territori di caccia nel regno animale. Il rapporto fra prede e predatori, il dominio territoriale del lupo alfa, riconosciuto come capo branco assoluto.

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La posizione geografica come strumento di marketing - PREMESSA (parte 1/6)

10 nov 2017 - L'autore di (R) Evolution Marketing di proporre un estratto del suo manuale che esplora tutti gli aspetti economici e commerciali del nostro settore, fornendo indicazioni essenziali per orientarsi nel labirinto del marketing. Iniziamo chiarendo il concetto geolocalizzazione, utilizzando la definizione data da Wikipedia: "L'identificazione della posizione geografica nel mondo reale di un dato oggetto, come per esempio un telefono cellulare o un computer connesso o meno a Internet, secondo varie possibili tecniche".

Il fitness è un "prodotto" che si eroga, e sia colloca sul mercato, presso la sede fisica del club e non attraverso un canale distributivo come avviene, ad esempio, con i prodotti alimentari o l'abbigliamento.
Questo elemento distintivo pone la posizione geografica della vostra palestra al centro della strategia di marketing.
Se state cercando l'immobile nel quale collocare il vostro business, vi suggerisco di dedicare molto tempo, e molte energie, alla ricerca della location basandola innanzitutto su par demografici, economici e urbanistici. Ovviamente la dimensione dell'immobile e la sua ubicazione fisica sono in funzione del modello economico di prodotto. Non ad esempio pos sibile collocare un country club multi servizi, che propone attività indoor e outdoor, all'ultimo piano di un palazzo storico protetto dalla sovrintendenza ai beni culturali, nel centro storico di una città ...

to be continue ... IL GEOMAPPING

Quanto sono fedeli i soci dei club? Con quale frequenza si allenano? Quali sono le attività e le attrezzature che prediligono? L'analisi del mercato statunitense presentata dall'HRSA nel suo ultimo Health Club Consumer Report contiene risposte molto interessanti a queste e a molte altre domande. Invitando a riflettere sulle scelte che dovranno essere necessariamente fatte per prosperare in un mercato sempre più competitivo

21 set 2017 - L'edizione 2015 dell'IHRSA Health Club Consumer Report offre un'approfondita analisi del mercato statunitense del fitness/ wellness dal punto di vista di chi i club non li gestisce, bensì li frequenta. Si tratta di un'opportunità unica per conoscere più a fondo uno dei paesi di riferimento per il settore a livello mondiale, mettere a fuoco trend che interesseranno (o già interessano) anche l'Europa e comprendere meglio come cogliere le opportunità offerte dai mutamenti in atto. Un dato che balza subito agli occhi è che nel 2014 il numero di iscritti ha raggiunto il massimo storico di 54,1 milioni ai quali vanno aggiunti 9,3 milioni di non soci che hanno dichiarato di aver frequentato un centro fitness almeno una volta nel corso dell'anno.

A fronte di un risultato cosi incoraggiante che dimostra quanto ancora le persone considerino i club un punto di riferimento per mantenersi in forma, non bisogna tuttavia trascurare il fatto decisamente meno entusiasmante che un'ampia fetta della popolazione continua essere inattiva. Secondo recenti rilevazioni del Physical Activity Council, infatti, quasi tre americani su 10 (ovvero il 28% del totale) non praticano alcun tipo di attività fisica o sportiva. Conquistare questo ampio bacino di potenziali clienti rimane una delle sfide più importanti e difficili per tutti gli operatori del settore le regole del gioco stanno cambiando. E' consigliabile evitare di competere solo sui prezzi (tentazione tipica dei settori maturi) puntando invece a creare maggior valore per i clienti attraverso la diversificazione e l'innovazione.

prezzi in aumento
Nel 2014, il prezzo medio mensile dell'abbonamento ad un club statunitense è stato di 52 dollari il valore più elevato degli ultimi sei anni. Le ragioni di questo trend al rialzo vanno ricercate in due fattori concomitanti: da un lato è aumentata la percentuale di coloro che pagano più di 75 dollari al mese dall'altro si è ridotto il numero di soci che versano mensilmente meno di 50 dollari. Ciò potrebbe indicare che i club tradizionali dedicati al solo fitness (contraddistinti da un prezzo medio mensile di soli 37 dollari) stanno gradualmente perdendo terreno a vantaggio di concorrenti più agguerriti (come i fitness studio) che, pur richiedendo tariffe più elevate, sono in grado di rispondere in modo mirato alle esigenze del target cui si rivolgono. Il report, del resto, conferma che i clienti degli studio sono mediamente disposti a pagare di più (1,9% del proprio reddito contro lo 0,8% dichiarato dai frequentatori di club fitness only) per i servizi che ottengono. Sotto il profilo del prezzo, emerge così un settore sostanzialmente diviso in due gruppi: il primo include sia le strutture dedicate al solo fitness (che, attraendo il 55% degli iscritti totali, rappresentano ancora la maggioranza) sia i centri sportivi no profit che, nel loro insieme, perseguono una strategia che punta su prezzi molto convenienti; il secondo è quello degli studio, orientati invece a proporre tariffe più elevate.

la fedeltà? non supera i cinque anni
Per quanto tempo, in media, un socio rimane "fedele" al proprio club? Le rilevazioni compiute dall'IHRSA mostrano che nel 2014 il 51% de gli iscritti ha dichiarato di essere cliente da un minimo di due a un massimo di cinque anni. In totale, i soci che frequentavano lo stesso club da meno di un anno a un massimo di cinque erano il 75% dei rispondenti. Dopo un periodo medio di cinque anni, si assiste invece a un vero e proprio crollo della costanza nella frequentazione di un centro fitness. Questo dato è influenzato da tre fattori in particolare. Il sesso, innanzitutto: le donne tendono a essere meno fedeli degli uomini, con una media che oscilla fra 0,6 e 1,5 anni. Anche il reddito ha un peso considerevole poiché le persone più facoltose tendono a essere più fedeli dei meno abbienti: sempre nel 2014, il 18% dei soci con un reddito annuo superiore ai 100mila dollari ha dichiarato di frequentare lo stesso club da almeno dieci anni. Infine, c'è il fattore anagrafico, che ha forse il peso maggiore: se fino ai 44 anni l'iscrizione ha una durata media compresa fra i tre e i cinque anni, dai 45 in avanti il tempo di permanenza cresce in modo significativo. I cosiddetti baby boomer (over 55), ad esempio, frequentano lo stesso club per un periodo che mediamente è il doppio di quello degli appartenenti alla generazione Y (18-34). Se invece si ragiona in termini di frequenza, i dati mostrano come negli ultimi anni si sia raggiunto un plateau ormai stabile di circa un centinaio di ingressi all'anno (mediamente, due ingressi alla settimana). Anche in questo caso parliamo di un dato condizionato da vari fattori tra i quali la tipologia di club (quelli di nicchia sono solitamente caratterizzati da una frequentazione maggiore), inoltre gli uomini si allenano più spesso delle donne e maggiore è la durata dell'iscrizione, più numerose tendono a essere le visite. Quanto fin qui riportato dovrebbe indurre gli operatori del settore a riflettere su due aspetti in particolare: innanzitutto, aumentare il tempo di permanenza nel club delle fasce più giovani di età (sotto i quarant'anni) aiuterebbe a migliorare la profittabilità in modo significativo; in secondo luogo, una frequentazione media di due volte alla settimana potrebbe non essere sufficiente a generare un'abitudine all'allenamento realmente duraturo.

attrezzature e attività cosa va per la maggiore
Tra le attrezzature per il fitness che nel 2014 hanno registrato il maggior utilizzo da parte degli utenti si segnalano il treadmill (42%), le macchine isotoniche (36%), pesi liberi (33%) e la cyclette (28%). Tra le attività individuali e di gruppo si sono invece distinti lo stretching (26%), l'allenamento a corpo libero (22%), l'aerobica ad alto impatto (19%), il cross training (18%) e lo yoga (14%). Se si considera il modo in cui si è evoluta la partecipazione a queste diverse attività nel corso degli ultimi cinque anni, si possono scoprire alcune interessanti tendenze. Innanzitutto, sia lo stretching che l'aerobica ad alto impatto, nonostante siano ancora nella top 5 delle discipline più praticate, hanno un trend negativo che, del resto, non ha risparmiato neppure il group cycling (-34%), il fitness in acqua (-18%) e il Pilates (-10%). Le attività che, al contrario, hanno conosciuto un crescente successo sono il Calisthenics (+81%), il Cardio kickboxing (+60%) il Tai Chi (+27%), mentre fra discipline sportive praticate dai clienti dei club si segnalano il boom dello squash (+82%) e il calo del running (-19%). Lo squash si colloca al primo posto anche tra le attività scelte nel 2014 dai soci di sesso maschile, mentre per quanto riguarda le donne le preferenze si sono nettamente concentrate sul Pilates Più in generale, uomini e donne mostrano di avere interessi piuttosto distinti in fatto di attività e attrezzature, interessi che quasi mai si sovrappongono. E un discorso simile vale per le diverse classi di età, che hanno naturalmente inclinazioni e interessi diversi: solo per fare un esempio, mentre i pesi liberi sono molto popolari tra chi ha meno di 35 anni le macchine per l'allenamento isotonico vanno per la maggiore tra gli over 55. Si tratta di differenze significative che i gestori dei club dovrebbero tenere in considerazione per gestire in modo più efficace il proprio business e posizionarsi meglio sul mercato. In futuro, del resto è facile prevedere una crescente focalizzazione su determinate nicchie di mercato e, più in generale, lo spostamento verso un certo grado di specializzazione. Una tendenza che ha, per cosi dire, due facce: da un lato, è una minaccia per tutti quegli operatori che, volendo mantenere un'offerta più generalista, potrebbero essere danneggiati dall'ascesa dei business di nicchia, dall'altro, è un'opportunità per quanti abbiano intenzione di sfruttare in un modo o nell'altro questo trend inclusi quei gestori che potrebbero decidere di integrare a un'offerta tradizionale un concept pensato per un specifico fattore demografico di diverse generazioni. L'analisi di alcuni dei principali fattori demografici ha permesso agli autori del report di far luce su alcuni aspetti molto importanti per il futuro del settore. Un primo dato, decisamente poco positivo, è che la crescente distribuzione del reddito che ha contraddistinto la società americana nel corso dell'ultimo decennio ha finito per riflettersi anche nel mondo del fitness: i servizi che i club USA offrono oggi ai propri clienti si rivolgono principalmente a coloro che guadagnano annualmente almeno 75mila dollari e la tendenza in atto è quella di intercettare in modo ancor più determinato chi supera i 100mila dollari all'anno.

personal training
Oggi sono in molti a ritenere che il personal training divenuto la seconda più importante fonte di fatturato per il settore sia per molti club un elemento irrinunciabile per sostenere e aumentare le vendite, una delle "risposte" più efficaci per un settore maturo e ad alta competitività come questo. Le statistiche sembrano confermarlo: nel 2014, il 15% dei clienti di club e il 15,4% dei non soci hanno acquistato almeno una sessione di PT con un incremento dell'11% rispetto al 2013. Il prezzo mediamente pagato per una singola sessione è stato di 59 dollari (70 nel caso di coloro che appartengono alla fascia di reddito più alta): circa lo stesso valore del 2013, ma di dieci dollari superiore rispetto al 2012. Gli uomini hanno manifestato l'intenzione di avvalersi di questo servizio più delle donne (16% contro 14%), ma la scelta risente molto anche della tipologia di club considerato (nei fitness studio, la percentuale di quanti fanno almeno una sessione all'anno può arrivare al 57%). Nel 2014 sono comunque le donne ad aver fatto ricorso più spesso degli uomini ai servizi di personal training (in media, 32 sessioni contro 20). E sono ancora le donne ad avere registrato una probabilità quasi doppia rispetto all'altro sesso di rientrare nella categoria dei cosiddetti "super consumatori" ovvero di coloro che si avvalgono della supervisione di un personal trainer almeno 50 volte in un anno. Anche età e reddito condizionano le scelte in questo ambito: i bambini dai 6 ai 12 anni e gli adulti dai 25 ai 34 anni sono le due fasce d'età che hanno fatto maggiormente ricorso al personal training (20% del totale in entrambi i casi). Non è poi sorprendente scoprire che questo servizio è stato scelto soprattutto dai più abbienti: il 7% dei soci con un guadagno superiore a 100mila dollari annui ne ha usufruito, ovvero più del doppio delle altre fasce di reddito prese in considerazione. In generale, è importante osservare che il settore anche rispetto a quanto accade in altri comparti sta facendo un buon lavoro nel convertire i clienti verso il personal training: nel 2014 il tasso di conversione (che indica la percentuale di soci che effettuano un acquisto addizionale dopo il primo) è stato del 15%, con una percentuale di super consumatori pari al 2,2 (un valore molto simile a quello registrato nel mobile gaming statunitense). Per quanti si domandassero perché sinora non si sia riusciti a superare questa soglia, le risposte possono essere molteplici, come ad esempio la discrepanza fra attese e risultati alla percezione di un costo troppo elevato rispetto a quanto ottenuto. Resta comunque il fatto che il potenziale di crescita di questo servizio (e del relativo fatturato) è ancora notevole.

qualche consiglio per fare sempre meglio

  • Esaminate la vostra posizione sul mercato, cercate di capire qual è lo specifico valore che offrite ai vostri clienti e crescete nell'ottica di costruire un peculiare vantaggio competitivo. Per raggiungere questo obiettivo in modo articolato ed efficace bisognerebbe: condurre uno studio approfondito sui soci per capire come soddisfarne al meglio le esigenze, valutare il modo in cui si posizionano all'interno della comunità a cui ci si rivolge rispetto alla concorrenza. Sulla base dei risultati cosi ottenuti, impostare un piano d'azione per adattare la vostra proposta e la vostra comunicazione al mercato a cui vi rivolgete e, al contempo, differire dalla concorrenza Ricordate che, se non siete in grado di cambiare la vostra cultura il vostro modo di pensare, nulla potrà veramente cambiare;
  • Osate essere diversi. In un settore maturo ad alta competizione, trovare una propria peculiare identità è assolutamente indispensabile; identificate delle "esperienze qualificanti" da integrare alla vostra offerta, qualcosa di difficilmente replicabile per i vostri concorrenti; evitate di essere troppo generalisti, cercando piuttosto di individuare il pubblico che potreste meglio intercettare grazie ai vostri punti di forza; personalizzate il vostro modello di business per differenziarvi il più possibile dalle grandi catene e dagli studio in franchising che tendono inevitabilmente a rendere omogenea e standardizzata la propria offerta.
  • Non rimanete attaccati ai vecchi schemi. Il settore è un microcosmo che inevitabilmente, rispecchia in modo abbastanza fedele i cambiamenti demografici e culturali dell'intera società. Questi mutamenti devono essere non ignorati, bensì esaminati e valorizzati adattando e, se necessario, reinventando la propria offerta. Un esempio può essere rappresentato dalla messa a punto di un servizio (un'attività, un programma...) espressamente pensato per una specifica fascia anagrafica (basti pensare ai cross training studio, che si rivolgono espressamente alla fascia maschile della generazione Y)
  • Favorite l'instaurazione di un rapporto di fiducia con i vostri clienti. La notevole pressione competitiva e l'esposizione a tanti (troppi messaggi promozionali può rendere le persone scettiche circa l'effettiva bontà di quanto viene loro proposto ogni giorno. Creare un legame di autentica fiducia con i clienti può rappresentare una strada efficace per costruirsi un solido vantaggio competitivo sul mercato. In particolare, potreste: individuare quanto di più originale e peculiare c'è nella vostra offerta e valorizzarlo al meglio; creare un team di esperti che facciano da portavoce della vostra organizzazione nei rapporti con i soci e con la vostra comunità di riferimento, contribuendo in modo determinante a costruire la vostra reputazione e la vostra credibilità;
  • Evitare di rincorrere ogni moda passeggera: rinnovarsi e importante, ma prima di cavalcare qualsiasi nuova tendenza è importante chiedersi se essa potrebbe in qualche modo incrinare il rapporto di fiducia che avete con soci e l'immagine che vi siete costruiti nel tempo.
  • Definite una strategia di monetizzazione fondata sui valori. Da questo studio emerge con chiarezza che per sostenere efficacemente tanto il fatturato quanto la redditività sarà sempre più importante focalizzarsi sul modo migliore di "monetizzare" le esperienze dei propri soci. Il concetto non è nuovo, ma è solo nell'ultimo decennio che ha acquisito un'importanza prima sconosciuta. Vediamone alcuni capisaldi:
    1. costruire un'ampia base di clienti "impegnati": conquistare molti soci non ha poi molta rilevanza se, in parallelo, non si lavora sulla loro fedeltà e il loro genuino interesse in ciò che fanno quando sono nel club. Generare conversione significa spingere un sempre maggior numero di clienti a effettuare almeno una transazione aggiuntiva per migliorare la propria esperienza nel club stesso. Ci sono numerose strade per ottenere questo risultato ricordando che i soci non dovrebbero essere oggetto di continue proposte di vendita;
    2. bisogna creare un ambiente confortevole e costruire relazioni possibilmente solide e durature;
    3. arricchire l'offerta con nuove opzioni costruite sugli interessi dei clienti;
    4. introdurre la possibilità di provare gratuitamente e senza alcun vincolo queste opzioni (ma attenzione: questa opportunità non deve essere percepita come una banale "esca" per vendere di più);
    5. offrire un riconoscimento concreto ai soci più fedeli, assicurandosi, anche in questo caso, che il messaggio che si trasmette non suoni in alcun modo ambiguo o falso;
    6. aumentare la spesa media per cliente: una volta ottenuta la conversione, l'obiettivo successivo è aumentare gradualmente il fatturato medio legato a quel cliente focalizzandosi sull'obiettivo di accrescere la percentuale dei "super consumatori".

La versione integrale dell'edizione 2015 di IHRSA Health Club Consumer Report è acquistabile al seguente indirizzo: www.ihrsa.org

Immaginare un club diverso

22 ago 2017 - Poichè i leader si distinguono anche e soprattutto per la capacità di innovare, dovremmo uscire dagli schemi per rendere il nostro club unico, in grado di offrire esperienze "follemente eccezionali". Le persone, oggi, non desiderano semplicemente acquistare l'accesso a un club: vogliono conoscerne la reale utilità e i benefici che assicura, esigono un'esperienza appagante e proficua. Declinando questi principi nel nostro settore, proviamo ad immaginare un club innovativo che potrebbe affermarsi negli anni a venire, un club capace di pensare in modo diverso rispetto ai concorrenti presenti sul territorio.

  • L'accoglienza ovvero la reception: realizzare una struttura NON convenzionale, abbinando sapientemente materiali diversi dando vita a qualche cosa di elegante e attraente, prevedere servizi concentrati ma di ottima qualità, capaci di conquistare un numero elevatissimo di persone; la reception dovrebbe essere come il bancone del bar trendy che non somministra bevande, bensì suggerimenti e consigli, oltre, ovviamente, alle indicazioni generiche.
  • Al posto delle receptionist ci saranno specialisti quali trainer, esperti del benessere e personal shopper: capaci non solo di salutare, indicare i prezzi e le modalità di abbonamento, ma anche di supportare i clienti nelle scelte dei servizi. Immagino uno staff composto da professionisti capaci di far percepire ciò che rende il club in cui lavorano diverso da tutti gli altri.
  • Consulenti alla vendita che gestiscono in modo diverso la presentazione del "prodotto" (ovviamente finalizzata alla vendita), specialisti che, ad esempio come avviene negli Apple Store, sono a disposizione dei potenziali clienti, anche su appuntamento, per fornire tutte le delucidazioni del caso sul prodotto e sul suo utilizzo.
  • Semplificazione della fase di acquisto immaginando gli specialisti nelle loro postazioni dislocate in tutte le aree del club e dotati di dispositivi veloci e semplici per il pagamento in modo da renderlo meno formale e austero, per mettere chiunque a proprio agio.
  • Momenti di formazione e informazione - organizzati e tenuti dagli specialisti (in questo caso trainer) insieme a creativi e bravi comunicatori - il cui fine è facilitare lo svolgimento delle attività da parte dei clienti facendo sì che visualizzino il percorso che intraprenderanno sin dal primo giorno di iscrizione. Perchè tutto questo diventi realtà, bisogna impiegare persone realmente appassionate del proprio lavoro, persone che amano aiutare altre persone a raggiungere e mantenere il benessere, capaci di semplificare la fruizione dei servizi.
  • Trainer che, con la loro bella divisa e un tablet in mano, attendono i clienti che frequentano il club per la prima volta, conoscendone già le esigenze e gli obiettivi principali, riuscendo a metterli completamente a loro agio, facendoli sentire accolti e accompagnati, assistiti durante l'esecuzione degli esercizi e l'utilizzo degli attrezzi.
  • Sala dedicata alle valutazioni della mobilità e più in generale delle condizioni fisiche, dotata di strumentazioni che consentano di configurare un percorso benessere e non un semplice programma d'allenamento.
  • Anche gli ambienti destinati alle attività di gruppo, potrebbero essere ripensati uscendo dagli schemi tradizionali, dotandoli di soluzioni, anche hi-tech, che facilitino la consapevolezza di ciò che si sta facendo durante l'allenamento e, soprattutto, le emozioni positive.

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